Facciamo chiarezza su come funziona la crittografia end to end e perché è sicura

La crittografia end to end è un metodo di codifica dei messaggi basato su algoritmi di crittografia asimmetrica e sulla decentralizzazione delle chiavi crittografiche. Che cosa significa tutto ciò? In questo articolo vedremo insieme cos’è la crittografia end to end, come funziona e perché dovresti utilizzarla per tutti i servizi per cui è disponibile.

Spiegazione della crittografia end to end

Partiamo dalle basi. La crittografia è la scienza che studia il modo di modificare un messaggio per renderlo comprensibile solo a chi conosce il metodo di cifratura. La crittografia è antica come il mondo, l’uomo ha sempre cercato e inventato metodi per comunicare in modo sicuro e segreto. Il metodo più antico e semplice di crittografia viene chiamato crittografia simmetrica: due persone utilizzano lo stesso codice, in gergo “chiave”, per cifrare e decifrare i messaggi che si scambiano.

In ambito informatico e online, la crittografia simmetrica è debole. Per quanto la chiave di cifratura possa essere complessa, può essere intercettata e rubata. Per ovviare a questo problema, nel 1976 Whitfield Diffie e Martin Hellman inventarono un metodo alternativo, chiamato crittografia asimmetrica. In questo caso, le due persone che comunicano non utilizzano solo una chiave, ma due coppie di chiavi: una pubblica e una privata. La coppia pubblica può non essere protetta, perché la sicurezza dipende dalla coppia di chiavi private. Il funzionamento è il seguente: Anna vuole inviare un messaggio a Piero, Anna cifra il messaggio con la chiave pubblica di Piero, Piero riceve e decifra il messaggio con la sua chiave privata. I messaggi possono essere decifrati solo con la chiave privata corrispondente a quella pubblica che è stata utilizzata per la cifratura.

La crittografia end to end fa un passo in più. Per aumentare la sicurezza delle conversazioni, il sistema che gestisce il canale di comunicazione – ad esempio WhatsApp – non controlla la creazione delle chiavi private, che vengono generate e archiviate direttamente sui dispositivi delle persone che comunicano. Per questo motivo, questo metodo di crittografia prende il nome di end to end, che possiamo tradurre come “dall’inizio alla fine”: solo le persone interessate possono decifrare i messaggi e il flusso di comunicazione non coinvolge terze parti. La crittografia end to end è diventata di dominio pubblico nel 2016, quando è stata introdotta da WhatsApp per proteggere le conversazioni tra i propri utenti.

Come funziona la crittografia end to end su WhatsApp

Quando aggiungiamo un contatto, le app di WhatsApp dei due dispositivi si connettono e creano due coppie di chiavi interdipendenti. Le chiavi private rimangono sui rispettivi dispositivi e sono invisibili anche a WhatsApp stessa. Quando invii un messaggio con WhatsApp, il server dell’azienda lo riceve e lo indirizza al destinatario, ma non è in grado di decifrarlo e leggerlo. Questo è il grande punto di forza della crittografia end to end applicata alle app di messaggistica istantanea e, in generale, alla comunicazione online! Questa caratteristica si traduce in due grandi vantaggi per l’utente:

  1. Se un hacker attacca i server del servizio di messaggistica, ad esempio di WhatsApp, non potrà scoprire le chiavi private né accedere ai tuoi messaggi.
  2. I tuoi messaggi sono visibili solo sul tuo terminale e su quello del destinatario, per cui hai la sicurezza che WhatsApp non registra le tue conversazioni e non le condivide con altre organizzazioni (neanche con le forze dell’ordine).

Limiti della crittografia end to end

La crittografia end to end è molto sicura, ma non infallibile. Di fatto, non esistono sistemi di sicurezza infallibili. Se un hacker non può decifrare un messaggio codificato con la crittografia end to end, può accedere alle conversazioni in altri modi indiretti. Ad esempio, può utilizzare tecniche di ingegneria sociale per accedere all’account di archiviazione online in cui l’utente salva il backup delle conversazioni. Oppure può infettare il dispositivo con un keylogger, un virus che registra gli input inseriti con la tastiera.

La sicurezza è un concetto da intendere non come assoluto (sicuro o non sicuro), ma come graduale: un sistema è più o meno sicuro in base ai livelli di sicurezza che vi aggiungiamo. Da questo punto di vista, l’applicazione della crittografia end to end ai servizi di messaggistica istantanea è un grande passo in avanti. Per lo stesso motivo, ti consigliamo di installare un buon software di cybersicurezza sul tuo smartphone.

Come approfittare della crittografia end to end

Semplice, scegli app e servizi di messaggistica che utilizzano la crittografia end to end, come WhatsApp e Telegram. In queste applicazioni, la crittografia end to end è attivata per impostazione predefinita, non devi fare niente. È interessante notare che molte altre app famose non utilizzano questa tecnologia: Facebook Messenger, Google Hangouts, , Skype, Snapchat, Viber e Yahoo.

Approfondimenti: come proteggere le conversazioni online

Se vuoi approfondire questo argomento, ti consigliamo di leggere la pagina di FAQ sulla crittografia end to end di WhatsApp. Inoltre, se vuoi informazioni più tecniche, puoi scaricare il white paper sulla crittografia end to end.
Se cerchi consigli utili per migliorare la sicurezza delle tue conversazioni, leggi il nostro post su come proteggere WhatsApp.
Se la crittografia ti ha incuriosito e ti piacerebbe approfondire l’argomento, ti consigliamo di visitare il sito Crittologia.eu di Paolo Bonavoglia, in cui trovi anche la storia della crittografia.
Infine, se ti piace il cinema e ti interessa questo argomento, potresti vedere The Imitation Game, un film molto bello del 2014 sulla vita di Alan Turing, interpretato dal bravissimo Benedict Cumberbatch.

Buona navigazione e buone conversazioni sicure!

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