Il Governo ha rinnovato le concessioni ai gestori dello SPID e vuole creare un ID digitale unico, in linea con il progetto europeo EUDI.
Recentemente, il Governo Meloni ha rinnovato le concessioni per la fornitura del servizio SPID, che dovevano scadere a fine 2022. Il motivo è che il servizio è molto utilizzato, più della carta d’identità elettronica (CIE), e finché non esisterà un’identità digitale unica per tutti gli italiani, avremo ancora bisogno del servizio SPID.
Nel frattempo, però, l’Italia cerca di allinearsi alla traiettoria europea, che consiste nella creazione di un portafoglio elettronico unico in grado di sostituire tutti i documenti cartacei dei cittadini e che sia valido in tutti gli stati membri.
In questo post parliamo dello SPID, del rinnovo e del futuro prossimo dell’identità digitale in Italia e in Europa. Continua a leggere!
Lo SPID continuerà a funzionare finché non verrà lanciata un’identità digitale unica.
Rinnovo dello SPID
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è stato lanciato a marzo del 2016, ma è tra il 2020 e il 2021 che c’è stata la vera e propria impennata dell’utilizzo da parte degli utenti italiani. Lo SPID è una coppia di credenziali che permette di accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione, dal pagamento delle multe alla richiesta di bonus economici.
Il servizio è utilizzato da oltre 30 milioni di italiani e viene erogato dai cosiddetti gestori di identità digitale, tra cui il più utilizzato è Poste Italiane. I gestori offrono diversi servizi e, soprattutto, 3 possibili livelli di sicurezza che è importante conoscere prima di contrattare il servizio:
- Livello 1: coppia di credenziali nome utente/password.
- Livello 2: credenziali di livello 1 + codice monouso e accesso a un’app mobile.
- Livello 3: credenziali di livello 1 più altre funzionalità di sicurezza avanzate, come l’uso di smart card.
Le concessioni dello Stato ai vari gestori dovevano scadere a fine 2022, ma sono state prorogate per qualche mese e presto verranno rinnovate per qualche altro anno, utilizzando una parte dei fondi del PNRR destinati alla digitalizzazione.
In pratica, lo SPID continuerà a funzionare finché non verrà lanciata un’identità digitale unica. L’idea è che questa sia in linea con il progetto europeo EUDI, di cui parleremo a breve, e che possa essere utilizzata anche negli altri stati membri.
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Le alternative attuali allo SPID
In questo momento, l’unica alternativa allo SPID è la Carta d’Identità Elettronica (CIE), che può essere utilizzata tramite un lettore di smart card sul proprio portatile o PC di casa o tramite uno smartphone dotato di tecnologia NFC (quella dei pagamenti senza contatto).
La CIE esiste da molti anni e non è utilizzata quanto lo SPID, anche se ottenerla è molto più semplice. Si tratta del metodo preferito da chi non ha buone competenze digitali, come una parte della popolazione anziana.
Per questo motivo, soprattutto, lo Stato vuole fondere questi due servizi e creare un’identità digitale unica, facile da gestire e con cui accedere in modo sicuro ai servizi della PA.
Il futuro dell’identità digitale
L’obiettivo è quello di uniformarsi alla traiettoria dell’Unione europea, che punta tutto sul progetto EUDI. Il portafoglio europeo di identità digitale sarà un wallet elettronico, come quelli delle criptovalute, in cui il cittadino potrà conservare una copia digitale dei propri documenti, dalla carta di identità alla tessera sanitaria e al codice fiscale.
L’obiettivo finale è abbandonare i documenti fisici (meno sicuri) e raggiungere il 100% della digitalizzazione. I vantaggi principali a livello europeo saranno l’interoperabilità dei sistemi e la facilità di accesso ai servizi, nell’ottica di una maggior mobilità tra gli stati membri.
Ancora non ci sono date sicure per il lancio del portafoglio, ma i più ottimisti sperano che sia disponibile nel 2025. Di conseguenza, l’Italia rinnoverà lo SPID ancora per qualche anno, ma dovrà farsi trovare pronta con un’identità digitale nazionale funzionante e compatibile con il portafoglio digitale europeo.
È più sicuro scegliere un gestore che offra un livello di sicurezza 2 o 3, perché la coppia nome utente/password non è sufficiente.
La sicurezza dell’identità digitale
Come abbiamo visto, i gestori dello SPID offrono diversi livelli di sicurezza. Dal nostro punto di vista, la coppia di credenziali nome utente/password non è sufficiente, ed è necessario utilizzare almeno il secondo metodo di autenticazione tramite codice SMS, in quanto l’autenticazione a 2 fattori rende gli account molto più sicuri.
Per quanto riguarda la sicurezza del servizio, finora non sono state riportate violazioni e data breach dei gestori, ma sono andati a segno alcuni attacchi ransomware alle regioni e alla PA, con la conseguente esposizione dei dati personali dei cittadini.
L’identità digitale è una transizione necessaria, che genera resistenza nelle persone meno avvezze al digitale, ma a cui presto non sarà possibile fornire un’alternativa. Non solo rende più facile e comodo l’utilizzo di molti servizi pubblici (e ne riduce anche i costi), ma è anche un metodo più sicuro, se utilizzato in modo corretto.
L’Italia e gli altri paesi dell’UE, grazie ai fondi del PNRR, stanno investendo molto nella digitalizzazione e nella sicurezza informatica, per cui vale la pena ricordare alcuni principi di sicurezza fondamentali per l’identità digitale:
- Installa un antivirus nei dispositivi su cui usi lo SPID.
- Mantieni aggiornato il sistema operativo per approfittare di tutte le patch di sicurezza.
- Non visitare siti pericolosi e non scaricare da fonti sconosciute.
- Scegli un provider con un livello di sicurezza 2 o 3.
- Utilizza sempre l’autenticazione a 2 fattori.
- Crea password complesse (usa un password manager).
- Non fare clic su link e allegati sospetti (phishing).
- Informati regolarmente sulle ultime minacce informatiche.
Abbiamo visto che lo SPID verrà rinnovato per almeno un paio d’anni, fino al lancio di un’identità digitale unica che sia compatibile con il portafoglio elettronico europeo (EUDI). Se hai già lo SPID, non devi fare altro. Se non l’hai ancora richiesto, ti consigliamo di farlo e di iniziare a utilizzarlo al più presto, rispettando i nostri consigli di sicurezza.
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Buona navigazione e buon utilizzo dello SPID rinnovato!