In questo quinto e ultimo post parliamo di privacy e password, e condividiamo 7 consigli per proteggere i dati personali online.
Con questo articolo, concludiamo la serie di 5 post sul sondaggio di cybersecurity che abbiamo commissionato a IO Investigación, con cui abbiamo chiesto a migliaia di europei come utilizzano le nuove tecnologie, cosa ne pensano e che pericoli percepiscono. Per leggere i post precedenti, visita la pagina del sondaggio di cybersecurity.
In questo post parliamo di come gli italiani condividono i propri dati personali online e di come gestiscono la propria privacy e le password. Continua a leggere!
Il 70% degli intervistati teme che i propri dati vengano utilizzati in altri modi rispetto a quelli dichiarati da siti e app.
Risultati del sondaggio
In quest’ultima sezione del nostro sondaggio, abbiamo chiesto ai partecipanti di spiegarci come gestiscono i propri dati personali, se temono per la propria privacy e come utilizzano le password per proteggere i propri account online. Ecco i risultati più importanti per l’Italia:
- 7 persone su 10 condividono i propri dati senza pensare alle conseguenze.
- L’83% delle persone conosce il modo in cui vengono utilizzati i propri dati.
- 7 persone su 10 temono che i propri dati vengano utilizzati per altri scopi quando si registrano su un sito o un’app.
- Il 56% delle persone riutilizza sempre la stessa password (15%) o effettua delle piccole variazioni (41%).
- Il 30% delle persone non cambia le password predefinite.
In generale, le percentuali per italiani ed europei non differiscono in modo significativo, il che indica che le abitudini (sia quelle buone che quelle sbagliate) sono diffuse in modo abbastanza omogeneo in tutta Europa.
Gli intervistati ritengono di sapere come vengono usati i propri dati e da chi, ma temono che possano essere utilizzati anche per altri scopi.
Infine, dal sondaggio emerge che circa la metà delle persone usa male le password, esponendo i propri account ad attacchi informatici e violazioni dei dati.
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1º problema: condividiamo dati personali in modo rischioso
Se analizziamo più a fondo i risultati di questa sezione del sondaggio, notiamo un’incongruenza tra la percezione che le persone hanno del modo in cui condividono i propri dati e le conseguenze di queste azioni.
Molti ritengono di sapere con chi condividono i dati e perché, ma contemporaneamente hanno paura che le aziende possano cederli a terzi o usarli per altri fini. Inoltre, come abbiamo visto fin dal titolo, 7 persone su 10 non pensano alle conseguenze quando condividono le proprie informazioni personali per registrarsi a un servizio online, ad esempio un sito, un’app o un social network.
Per fortuna, chi visita siti affidabili e legge le informative della privacy dei servizi che utilizza non deve temere per i propri dati personali, che sono protetti dalle normative italiane e, soprattutto, dal GDPR europeo, a cui presto si aggiungerà anche il regolamento sull’intelligenza artificiale.
2º problema: usiamo male le password
Per quanto riguarda le password invece, si vede chiaramente che italiani, francesi, spagnoli e tedeschi non percepiscono ancora i pericoli legati all’uso sbagliato delle password. Molte persone continuano a riutilizzare sempre la stessa password, esponendo tutti i propri account in caso di attacco, oppure utilizzano varianti molto simili, che dal punto di vista della resistenza ai cyberattacchi equivalgono a riutilizzare la stessa password.
L’utilizzo sbagliato dei metodi di autenticazione è una delle cause principali degli incidenti di cybersecurity. Una soluzione efficace a questo problema è informarsi sull’uso corretto delle credenziali di accesso e, in particolare, sui vantaggi dell’uso di un password manager (utilizzato solo dal 26% degli intervistati), che permette di creare password complesse senza doverle memorizzare.
Più della metà degli europei usa male le password, riutilizzandole o usando semplici varianti.
7 consigli di sicurezza per la privacy e le password
Concludiamo il post con alcuni consigli pratici per gestire meglio la tua privacy:
- Leggi con attenzione le informative sulla privacy dei siti che richiedono una registrazione con i dati personali. Diffida dei siti la cui politica sulla privacy è poco chiara.
- Rifletti sulle conseguenze della condivisione dei tuoi dati in ogni caso specifico, anche se rallenta la tua navigazione.
- Non riutilizzare mai le password.
- Non condividere password e codici con altre persone, neanche con familiari o amici.
- Cambia sempre le password predefinite.
- Imposta l’autenticazione a 2 fattori con un metodo biometrico (impronta digitale, riconoscimento vocale o facciale).
- Usa un password manager.
Seguire poche e semplici norme è sufficiente per evitare gli errori più grossi e mitigare i danni in caso di data breach o violazioni degli account.
Riepilogo del sondaggio
In questo post, abbiamo visto che italiani ed europei non pensano alle conseguenze della condivisione dei dati, ma temono che siti e app possano usarli per scopi diversi da quelli dichiarati. Più in generale, molte persone potrebbero imparare a utilizzare meglio le password, che è una condizione indispensabile per proteggere i propri dati online.
Concludiamo così la serie di 5 post sul nostro sondaggio di cybersecurity, con cui abbiamo scoperto quali sono le abitudini di cybersecurity degli europei, in particolare di noi italiani, e quali sono le loro paure. Ecco gli argomenti dei 4 post precedenti:
- Nel primo post, abbiamo visto che il 50% degli italiani non sa riconoscere una fake news.
- Nel secondo post, parlando di domotica e IoT, abbiamo scoperto che il 36% degli europei non ha neanche un dispositivo IoT.
- Nel terzo post, abbiamo celebrato un primato italiano: i genitori del nostro paese sono i primi in Europa per il controllo dei figli online.
- Infine, nel quarto post, abbiamo condiviso un dato allarmante: il 15% degli europei ha subito violenza di genere online.
Se ti è piaciuto questo sondaggio, faccelo sapere nei commenti e continua a seguire il nostro blog per non perderti le ultime novità e i nostri consigli di sicurezza informatica.
Buona navigazione e buona protezione dei tuoi dati personali!