Come cambierà il trattamento dei dati personali e quali saranno i nuovi rischi per la privacy degli utenti online? Scopriamolo insieme.
La privacy sarà sempre di più una priorità nella nostra vita digitale, e il motivo principale è che la maggior parte dei siti e servizi online si sostenta ancora con la pubblicità e la raccolta/vendita di dati personali.
Ultimamente, però, le cose stanno cambiando: i governi di molti paesi del mondo e l’Europa hanno emanato nuove leggi sul trattamento dei dati personali e per la tutela della privacy dei consumatori per limitare gli abusi delle Big Tech e dei data broker, che per anni hanno approfittato del vuoto legislativo per raccogliere, utilizzare e rivendere i dati di milioni di persone.
Alla luce di queste informazioni, ecco le nostre previsioni sulla privacy per il 2023. Continua a leggere!
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Più leggi a tutela del consumatore
Come previsto dagli analisti della società di consulenze Gartner, anche noi pensiamo che nel 2023 entreranno in vigore nuove leggi nazionali e internazionali a tutela della privacy del consumatore e, nello specifico, sul trattamento dei dati personali, come il GDPR europeo o il CCSA della California.
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Privacy più protetta sui dispositivi mobili
Google ha annunciato che lancerà Privacy Sandbox per Android (link in inglese) ad aprile 2023, per cui i dispositivi mobili saranno più sicuri da questo punto di vista. Per chi ancora non la conoscesse, Privacy Sandbox è un insieme di tecnologie create da Google per sostituire i cookie (che verranno ritirati nel 2024) e raccogliere dati basati sui modelli di previsione dell’intelligenza artificiale. In questo modo, le persone che navigano e utilizzano la rete Google non verranno più tracciate direttamente.
Nel 2023 entreranno in vigore nuove leggi nazionali e internazionali a tutela della privacy del consumatore.
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Sempre più persone acquisteranno un’assicurazione sulla privacy
Per ora, la maggior parte delle assicurazioni contro le violazioni della privacy e delle norme del GDPR è pensata per aziende e liberi professionisti, ma l’aumento di data leak e violazioni degli ultimi anni ha sensibilizzato anche i privati. Per questo motivo, prevediamo che nel 2023 le compagnie di assicurazioni inizieranno a offrire più soluzioni pensate per i singoli utenti e le persone online.
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Le aziende italiane saranno più rispettose della privacy dei clienti
Ci sono 2 novità importanti per il futuro del nostro paese: lo sviluppo delle certificazioni di cybersecurity e gli aiuti per la digitalizzazione provenienti dal PNRR.
Alla luce di questi due fenomeni, prevediamo che nel 2023 le aziende italiane avranno più strumenti per proteggere i dati personali dei clienti nel rispetto del GDPR e delle normative nazionali, tra cui:
- Siti web più protetti da attacchi cyber
- Più opzioni di controllo sui propri dati a disposizione degli utenti
- Informazioni più chiare e più accessibili per gestire le preferenze sulla privacy
- Aziende private e pubbliche più resilienti contro attacchi ransomware
- Esperienza utente più incentrata sulla privacy
Per questo, sembra che ci sia una tendenza in atto per cui le minacce informatiche più semplici diventano sempre più facili da controllare, mentre quelle più gravi lo sono sempre di meno, il che ci porta direttamente alla nostra quinta e ultima previsione.
Le aziende italiane avranno più strumenti per proteggere i dati personali dei clienti nel rispetto del GDPR.
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Il settore pubblico dovrà difendere meglio i dati dei cittadini, altrimenti le conseguenze potrebbero essere catastrofiche
L’aumento delle interconnessioni tra sistemi informatici personali, reti pubbliche, dispositivi IoT e identità digitali fa sì che la vita digitale delle persone sia sempre più indipendente e completa, ma comporta nuovi rischi per le persone, compresi danni fisici e la morte (ad esempio a causa di attacchi killware a aziende ospedaliere o infrastrutture dei trasporti urbani).
Per quanto riguarda la privacy dei cittadini, prevediamo che la Pubblica Amministrazione dovrà intensificare i propri sforzi per proteggere i dati delle persone e garantire la continuità dei servizi in caso di cyberattacco. Il risultato non è affatto scontato, perché il perimetro di sicurezza della PA è enorme, complesso e difficile da monitorare, ma soprattutto perché alla fine quasi tutti gli attacchi iniziano con un errore umano, che in parte esula dalla capacità di controllo delle organizzazioni.
In conclusione, i cambiamenti normativi e l’impegno da parte di organizzazioni pubbliche e private fanno pensare che nel 2023 la privacy online sarà più protetta e le persone avranno più strumenti per controllare direttamente come vengono trattati i loro dati personali. La conseguenza indiretta di questi processi è che i singoli utenti sono sempre più coscienti dei rischi per la privacy, per cui speriamo che si instauri un circolo virtuoso tra governi e PA da un lato e i cittadini dall’altro, che porti a un futuro più incentrato sulla privacy.
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