Apple afferma che la tutela della privacy è una sua priorità, ma uno studio recente e le informazioni che si trovano online indicano il contrario. Scopri perché!
“La privacy è un diritto umano inalienabile. Ed è uno dei valori fondanti di Apple: ecco perché progettiamo i nostri prodotti e servizi per difenderla. Questa è l’innovazione in cui crediamo.” Questo è lo slogan sulla privacy di Apple, che è anche uno dei motivi principali per cui molti utenti scelgono i dispositivi di questo brand. Purtroppo, al di là delle belle parole, sembra che Apple non sia molto diversa dalle altre Big Tech, che accumulano denunce e class action in vari paesi del mondo per il modo in cui trattano i dati personali degli utenti.
In particolare, qualche mese fa due ricercatori che si fanno chiamare Mysk su Twitter hanno scoperto che i dispositivi Apple salvano un numero di identificazione che viene inviato ai server insieme ad altri dati, tra cui informazioni che consentono di identificare direttamente l’utente, come l’ID di iCloud. In questo post, parliamo della tutela della privacy nei telefoni e computer Apple e vediamo come interpretare le informazioni fornite da Apple. Continua a leggere!
Apple associa un ID ai dati di analisi e all’account iCloud, rendendo possibile l’identificazione dell’utente.
La nuova ricerca sulla privacy Apple
I due ricercatori hanno pubblicato i risultati della propria ricerca, con cui hanno scoperto che Apple associa un numero di identificazione chiamato DSID (Directory Services Identifier) all’account iCloud e altre informazioni che consentono di identificare direttamente l’utente.
Questa scoperta contraddice le affermazioni di Apple, che da sempre sostiene che i dati che raccoglie per l’analisi di app e dispositivi non sono associati all’utente, in modo da rispettare le norme sulla privacy della maggior parte dei paesi e giurisdizioni, tra cui il GDPR europeo.
I dati di analisi sono quelli che le aziende raccolgono per comprendere in che modo gli utenti utilizzano i loro prodotti e per migliorare i servizi. In generale, le nuove leggi sulla privacy proibiscono la raccolta di dati personali per la profilazione degli utenti.
Per adesso Apple non ha risposto né ai due ricercatori né alle testate giornalistiche che hanno pubblicato la notizia, in particolare Gizmodo e Wired. Nel frattempo, è stata avviata una nuova class action contro l’azienda per questo motivo, che si aggiunge alle altre tuttora in corso.
Cosa fa Apple con i dati degli utenti
Nel centro per la privacy di Apple è possibile consultare come le app raccolgono e gestiscono i dati dell’utente. Basta aprire la scheda informativa sulla privacy dell’App Store per vedere che Apple raccoglie e collega molti dati all’utente:
Da queste informazioni aggiornate che troviamo sul sito ufficiale, capiamo che l’azienda ha modificato la propria strategia di comunicazione, anche se gli slogan sulla privacy rimangono invariati. Proprio sul sito per la privacy di Apple si legge: “Le nostre app si fanno gli affari loro. Non i tuoi.”. Una frase accattivante ma poco credibile, se consideriamo le informazioni contenute nello screenshot qui sopra.
Apple, inoltre, offre un elenco con vari esempi di dati che un’app può raccogliere e di alcuni dei modi in cui lo sviluppatore o i suoi partner di terze parti possono usarli. Questi sono gli scopi principali per cui vengono raccolti i dati:
- Pubblicità di terze parti: visualizzazione di annunci pubblicitari di terze parti nell’app o condivisione di dati con i soggetti che ti mostrano annunci pubblicitari di terze parti.
- Pubblicità o marketing dello sviluppatore: visualizzazione degli annunci dello sviluppatore nell’app, invio di annunci pubblicitari direttamente a te o condivisione di dati con i soggetti che ti mostrano annunci.
- Analisi: uso di dati per valutare il tuo comportamento, anche per comprendere l’efficacia delle funzioni esistenti dei prodotti, pianificarne di nuove o valutare le caratteristiche e il numero di destinatari.
- Personalizzazione del prodotto: personalizzazione di ciò che vedi, per esempio un elenco di prodotti consigliati, post o suggerimenti.
- Funzionalità dell’app: per esempio autenticarti nell’app, attivare funzioni, prevenire frodi, adottare misure di sicurezza, garantire il funzionamento del server, ridurre i crash dell’app, migliorare la scalabilità e le prestazioni o fornire assistenza ai clienti.
LEGGI ANCHE: Le app per il ciclo e la salute femminile non rispettano la privacy
Poca privacy, anche con Apple
Alla luce di queste informazioni e della ricerca dei Mysk, sembra che l’azienda non mantenga tutte le sue promesse sulla privacy, il che non stupisce se pensiamo che Apple sta espandendo la propria attività come rete pubblicitaria (link in inglese).
Il problema delle Big Tech è che hanno una struttura di marketing molto potente, per cui riescono a comunicare un’immagine di sé più pulita rispetto alla realtà: Google, Apple, Meta e via dicendo fanno tutte un uso massiccio dei dati personali degli utenti. In molti casi, il successo dei loro servizi e prodotti si deve proprio a tutte le informazioni che ricavano sugli utenti e che gli consentono di sviluppare soluzioni in linea con la domanda (o di crearla direttamente).
Apple raccoglie molti dati sugli utenti e li utilizza per vari scopi, dall’analisi fino alla pubblicità personalizzata.
Nonostante le nuove leggi europee con limiti per le Big Tech, queste hanno ancora un potere enorme, nonché un grandissimo vantaggio rispetto alle aziende di dimensioni più piccole, che finiscono per uniformarsi alle condizioni stabilite da questi colossi, come nel caso della pubblicità sulla rete Google.
Per l’utente finale rimane comunque una cosa importante da fare: gestire le impostazioni della privacy in modo da condividere il minimo indispensabile di dati. Ti consigliamo di andare a Impostazioni > Privacy e sicurezza > Pubblicità Apple e disattivare gli annunci personalizzati (puoi farlo anche con Google). Inoltre, su iOS come su Android, leggi sempre le informative sulla privacy e le schede delle autorizzazioni richieste dalle app, e cerca di scegliere quelle che raccolgono ed elaborano meno dati personali.
CONTINUA A LEGGERE: Previsioni sulla privacy per il 2023
Buona navigazione e buona protezione della privacy sui dispositivi Apple!