Posticipata a maggio l’entrata in vigore delle nuove condizioni, mentre prosegue la fuga da WhatsApp verso Signal e Telegram
A inizio anno, gli utenti di WhatsApp hanno ricevuto un messaggio che li informava dell’imminente cambiamento delle condizioni di utilizzo. Le nuove regole WhatsApp sarebbero entrate in vigore l’8 febbraio, ma dato il polverone sollevato da questa comunicazione, l’azienda Facebook ha deciso di rimandare il tutto al 15 maggio per “dare tempo agli utenti di informarsi meglio”.
C’è molta confusione su questo cambiamento, ecco perché in questo post ti spieghiamo cosa cambierà, per chi e quando, e vedremo anche quali sono state le reazioni dell’UE e del pubblico e quali sono le migliori alternative a WhatsApp.
Cosa cambia in Italia e in Europa
Nel nostro paese e negli altri membri dell’Unione Europea, i cittadini sono protetti dal GDPR e altre normative nazionali sulla privacy, per cui l’unica cosa che cambia è il trattamento dei dati che potranno fare le attività che utilizzano WhatsApp Business.
WhatsApp Business è una chat asincrona che consente alle aziende di comunicare con i propri clienti. Oltre a questa indubbia comodità, l’app raccoglie molti metadati e consentirà la registrazione delle conversazioni a scopi commerciali (i metadati sono i dati sulle interazioni e sull’utilizzo dell’app, non quelli comunicati direttamente da un’utente a un altro).
I dati “digitati” sono e saranno sempre crittografati su WhatsApp, per cui nessuno a parte il mittente e il destinatario può leggerli (e ora, se vuoi, puoi anche utilizzare i messaggi effimeri, che vengono eliminati automaticamente dopo una settimana).
Il vero, grande problema di questo aggiornamento è la condivisione dei dati di WhatsApp con Facebook, ma come abbiamo detto questa novità non interessa l’Italia e l’Europa.
Nel resto del mondo WhatsApp comunicherà con Facebook
Dal punto di vista della privacy, gli altri paesi non sono così fortunati come quelli dell’Unione Europea, e i loro cittadini sono meno protetti. Facebook avrà accesso ai metadati di WhatsApp e potrà utilizzarli per scopi commerciali, ovvero per darli in pasto ai suoi algoritmi di intelligenza artificiale.
Con questi dati, i profili (anonimi) degli utenti saranno ancora più precisi, e Facebook potrà lanciare nuove iniziative pubblicitarie più efficaci e persuasive. Più dati significano previsioni più precise del tuo comportamento, con cui Facebook decide quale messaggio inviarti e quando.
Reazioni al cambiamento e problemi legali
All’UE e al Garante della privacy italiano non è piaciuta questa mossa sbrigativa di WhatsApp, perché né il messaggio principale né le implicazioni per WhatsApp Business sono chiare ed esaustive.
Insomma, come sempre la trasparenza non è la priorità dei colossi dell’hi-tech e dei social media (chissà perché). Il Garante ha aperto un fascicolo su WhatsApp e l’Unione Europea sta pensando di ripetere una sanzione simile a quella del 2017 per aver fornito informazioni fuorvianti agli utenti: una multa di 110 milioni di euro a WhatsApp.
Queste reazioni sono state rapide e contundenti, e il cittadino europeo può sentirsi soddisfatto di come stanno agendo le istituzioni. Di fatto, il risultato è che Facebook ha posticipato l’entrata in vigore delle nuove norme di WhatsApp a maggio 2021. Nel frattempo, dice l’azienda, informerà gradualmente ed esaustivamente gli utenti su tutti i cambiamenti e su cosa possono fare per gestire la propria privacy.
In ogni caso, la transizione a livello globale ci sarà e significherà un cambiamento epocale per Facebook, perché potrà utilizzare tutti i dati sugli utenti di WhatsApp, che oggi sfiorano i 3 miliardi.
Fuga da WhatsApp verso Signal e Telegram
La risposta del pubblico è stata prevedibile: moltissime persone hanno pensato “la mia privacy è in pericolo con WhatsApp, quali altre app posso usare?”. E la risposta non si è fatta aspettare: Signal e Telegram.
Il bello è che i due principali competitor di WhatsApp non hanno alzato neanche un dito per farsi notare, ci hanno pensato altre persone a sponsorizzarli grazie alla propria influenza pubblica. I membri delle commissioni di sicurezza dell’UE hanno detto chiaramente che per ora utilizzeranno Signal per le proprie comunicazioni interne. Ma l’intervento più importante di tutti è stato il tweet di Elon Musk, CEO di Tesla, che ha detto apertamente “usate Signal”.
Per vari motivi tecnici, Signal è considerata l’app di messaggistica più sicura per l’utente. Un’altra alternativa è Telegram, anch’essa sicura e dotata di funzionalità interessanti che invece non troviamo su WhatsApp, come i canali e i bot.
Opinione di cybersicurezza su WhatsApp
Come esperti di cybersicurezza, dobbiamo innanzitutto dire che tutte e tre le app sono sicure, grazie ai protocolli di crittografia che utilizzano. È ovvio che anche queste piattaforme possono essere utilizzate per truffe di phishing, ma questo è un problema globale e riguarda più l’utente che l’app vera e propria.
Dal punto di vista della privacy, invece, gli italiani possono stare tranquilli: se ti vanno bene le condizioni che hai accettato finora, puoi continuare a utilizzare WhatsApp, a meno che non lo usi per comunicare con un’azienda tramite WhatsApp Business.
Se vuoi approfondire questo argomento, ti consigliamo di leggere per intero l’informativa sulla privacy di WhatsApp. Leggere le informative è una cosa che non fa quasi nessuno perché sono lunghe e poco chiare, ed è proprio contro questo tipo di impedimento che lottano le istituzioni a salvaguardia della nostra privacy.
Nelle prossime settimane, WhatsApp ti invierà un messaggio con il link alle nuove condizioni di utilizzo. Leggi anche queste, informati su Internet riguardo alle opinioni legali, valuta le alternative a WhatsApp e prendi una decisione consapevole. Ricorda il “vecchio” proverbio sulle tecnologie digitali: se non paghi niente, la merce di scambio sei tu.
Infine, se vuoi connetterti a Internet in modo anonimo e proteggere i tuoi dati personali, potresti utilizzare una VPN, ovvero una rete privata virtuale.
Buona navigazione e buona lettura dei termini di WhatsApp!