Ti presentiamo la nostra selezione dei cinque hacker più emblematici del mondo
Fin dagli albori di Internet, ci sono sempre stati hacker che hanno utilizzato le potenzialità della rete a spese degli altri utenti. Alcuni sono riusciti a danneggiare così tante persone, aziende o istituzioni così grandi da passare alla storia come i “cattivi” di Internet.
In Panda Security, abbiamo dedicato gli ultimi 25 anni a combattere questi cybercriminali, e abbiamo ottenuto discreti successi. Ci impegniamo ogni giorno per proteggere i nostri utenti dalle minacce create dagli hacker e far sì che il tuo acquisto dell’antivirus Panda valga ogni centesimo speso.
Oggi ti presentiamo una selezione degli hacker più temibili di tutti i tempi, i cui cybercrimini li hanno condotti alla fama internazionale, ma anche all’arresto e al carcere. Vale anche la pena ricordare che alcuni di loro, pentiti delle malefatte online che hanno commesso, hanno abbandonato il lato oscuro di Internet e sono diventati tra i migliori consulenti di cybersicurezza del mondo. Così va il mondo!
1. “Cracka”: Il misterioso adolescente britannico che è riuscito a entrare nel database del direttore della CIA
L’ultimo cybercriminale ad aver attirato l’attenzione della stampa internazionale è un sedicenne inglese che è riuscito a infiltrarsi nelle comunicazioni personali dei direttori della CIA, del FBI e dei servizi segreti nazionali. Inoltre, è riuscito ad accedere alle fatture del telefono di quest’ultimo, rivelando l’identità di 31.000 agenti del governo degli Stati Uniti, tra CIA, FBI e il dipartimento della sicurezza interna.
L’identità di questo giovane hacker non è stata resa pubblica, ma sappiamo che si fa chiamare “Cracka” e afferma di appartenere a un gruppo di hacker chiamato “Crackas with Attitude”, che sostiene il movimento palestinese. Cracka è stato arrestato nel 2016 in Inghilterra.
2. “L’hacker vagabondo” che ha tradito Bradley Manning
Adrian Lamo è conosciuto come “l’hacker vagabondo”, perché si spostava continuamente da un luogo all’altro connettendosi alle reti Wi-Fi di bar e altri punti di accesso pubblici, e sferrando da lì i suoi attacchi informatici. Lamo ha iniziato la sua carriera di hacker in modo legale, come analista delle minacce alla sicurezza per grandi aziende del calibro di Microsoft, Bank of America e Yahoo!. In seguito, però, è stato arrestato per furto di dati a oltre 2000 iscritti al The New York Times.
Nel 2002 è stato condannato a sei mesi di arresti domiciliari e due mesi di libertà condizionata. Tuttavia, Lamo viene ricordato soprattutto per aver tradito il militare americano Bradley Manning: nel 2010 ha denunciato il soldato al Governo Federale per aver trafugato informazioni riservate sull’esercito e il Segretario di stato, e averle inviate alla famosissima organizzazione WikiLeaks.
3. “Soupnazi”: 170 milioni di carte di credito clonate da Miami Beach
Albert Gonzalez è l’hacker che si nascondeva dietro lo pseudonimo “Soupnazi”, nonché il responsabile di uno dei più grandi furti di identità della storia di Internet. Gonzalez è riuscito a rubare i numeri di oltre 170 milioni di carte di credito in tutto il mondo. Sì, hai letto bene… 170 milioni.
Questo hacker è stato arrestato nel 2008 nella sua camera di hotel a Miami Beach, e nel 2010 è stato condannato a 20 anni di prigione dalla Corte federale del New Jersey. Alcune fonti sostengono che Gonzalez collaborasse con altri hacker stanziati all’estero, il che ne ha impedito la cattura.
4. Levin: l’hacker di San Pietroburgo che ha rubato 10 milioni di dollari alla rete Citibank
Dopo la fine della Guerra fredda, San Pietroburgo è diventata una delle capitali del cybercrimine. È in questa città che Vladimir Levin ha iniziato la sua “brillante” carriera, che non ha nulla da invidiare alla trama di un film di James Bond.
Nel 1994, dopo essersi laureato all’Istituto statale di tecnologia di San Pietroburgo, Levin è riuscito a rubare la strabiliante somma di 10 milioni di dollari ai clienti Citibank, il tutto senza muoversi dal suo appartamento in città. Purtroppo per Levin, l’Interpol è riuscita a rintracciarlo e arrestarlo all’aeroporto di Stansted di Londra. Estradato negli Stati Uniti, Levin è stato condannato a tre anni di carcere e una multa di 240.015 dollari, oltre ovviamente al risarcimento di tutto il denaro rubato. C’è chi sostiene che Levin appartenga a una banda (in qualità di capo o subordinato) connessa alla mafia russa.
5. Marcus Hutchins: l’hacker che ha fermato l’epidemia di WannaCry
Ai precedenti quattro cybercriminali vogliamo aggiungerne uno molto speciale, Marcus Hutchins, l’hacker conosciuto in rete come MalwareTech e che sul finire del 2017 è stato arrestato dall’FBI per lo sviluppo di due trojan bancari. Tuttavia, Hutchins non ha mai scontato la pena in carcere, perché alcuni mesi prima del suo arresto era riuscito a frenare l’epidemia di WannaCry, il ransomware che stava facendo strage in tutto il mondo. Per questo motivo, il tribunale che lo ha condannato lo ha anche graziato, commutando la pena in un anno di libertà vigilata.
Questi sono i cinque hacker più celebri che abbiamo scelto per questo articolo, i più emblematici sia per i danni che hanno causato (o prevenuto, nel caso di Hutchins) sia per la vita rocambolesca che hanno condotto, ai limiti tra la realtà più triviale e la finzione di un buon romanzo poliziesco. Chi ti ha colpito di più tra loro? Chi ti sembra il più famigerato? Faccelo sapere lasciando un commento a questo post.
In Panda Security, conosciamo benissimo i malware creati da questi hacker e la loro architettura informatica. Anche in base a queste informazioni, ogni giorno analizziamo milioni di dati per offrirti la miglior protezione possibile contro i virus.
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