Scopriamo insieme cos’è il p2p, che vantaggi ha e quali sono i rischi per la sicurezza.
In principio era Napster… poi vennero tutti gli altri programmi e protocolli p2p su cui si basa ancora oggi la maggior parte dei metodi di condivisione di file. Molti pensano che le reti peer to peer siano uno dei capisaldi di Internet e ne rappresentino l’essenza stessa: una rete decentralizzata, in cui tutti comunicano con tutti.
È possibile? Quali sono i veri vantaggi di queste reti? C’è qualcuno che ci perde? In questo post vediamo cos’è il peer to peer, com’è nato e come si sta evolvendo.
Peer to peer, significato
In inglese, peer to peer, spesso abbreviato come p2p, significa “tra pari” e descrive un tipo di rete di comunicazione in cui ciascun nodo comunica direttamente con gli altri, senza la mediazione di un server.
In realtà, quella appena descritta è una rete p2p pura, mentre ne esistono di ibride, in cui si utilizzano elementi tipici delle reti gerarchiche (client-server), come un server da interrogare per recuperare gli indirizzi degli altri host o l’elenco dei contenuti condivisi nel caso di reti di file condivisi.
Inoltre, una rete peer to peer può essere:
- Strutturata: la rete p2p segue un modello e un ordine prestabilito, che la rende più efficiente e performante.
- Non strutturata: la rete p2p non ha un modello prestabilito, il che la rende più facile da creare e gestire.
Breve storia ed esempi di peer to peer
Tutto è iniziato con Napster, un’applicazione creata nel 1999 per diffondere contenuti, soprattutto file MP3. Come molti ricorderanno, Napster è stata chiusa e condannata a una salatissima multa, ma l’apripista del file sharing non è stato un programma qualunque: Napster ha creato una mentalità, un modo di intendere Internet.
Negli anni, l’eredità e la responsabilità di continuare questa missione è toccata a vari altri programmi e altrettanti protocolli p2p: WinMX, eMule, BitTorrent e così via. In particolare, i torrent sono la tecnologia che si è imposta come regina del file sharing e delle reti peer to peer.
Tuttavia, la condivisione di file – e la pirateria informatica – non sono le uniche applicazioni del peer to peer. Ecco alcune tecnologie e programmi p2p, vecchi e nuovi, alcuni già defunti e altri in attesa di esplodere e conquistare il mondo:
- Bitcoin e criptovalute: le criptomonete si basano sul trasferimento decentralizzato, ovvero su reti p2p in cui non intervengono nodi o server centrali.
- Osiris: un programma gratuito per la creazione di portali web ospitati in modo condiviso dagli host della rete p2p.
- Motori di ricerca p2p come il defunto Faroo o YaCy. Teoricamente, il modello di motore di ricerca decentralizzato garantisce l’indipendenza da grandi aziende e relative reti pubblicitarie (leggasi Google).
- Condivisione della connessione a Internet in rete p2p, ad esempio con la tecnologia di Open Garden.
Queste sono solo alcune delle possibili applicazioni del peer to peer, a cui si aggiunge l’utilizzo nell’ambito dei dispositivi IoT. A questo punto, rimane da chiederci quali siano i vantaggi delle reti p2p e quali i rischi per la sicurezza. Vediamoli insieme.
Vantaggi della comunicazione peer to peer
Ecco i principali vantaggi di una rete p2p rispetto a una centralizzata (client-server):
- Le reti p2p sono più facili e veloci da creare e gestire
- Sono ottime per condividere file e risorse
- Sono più economiche
- La trasmissione dei file è molto più veloce
- Sono molto scalabili
- Offrono un’ottima capacità di rigenerazione (quando si disconnettono molti nodi contemporaneamente)
Infine, dal punto di vista etico le reti peer to peer incarnano l’idea stessa di Internet, almeno secondo i suoi padri fondatori: un luogo disseminato e decentralizzato, in cui la comunicazione di idee e contenuti avviene in modo libero, promuovendo l’innovazione e la creatività.
Peer to peer e sicurezza
Le reti peer to peer hanno anche i loro svantaggi, tra cui i principali sono i rischi a livello di cybersicurezza. Il problema risiede nella struttura stessa di una rete tra pari: la condivisione di risorse e dell’accesso agli spazi in cui sono ospitate apre le porte anche ai cybercriminali.
Ecco quindi i principali rischi per la sicurezza dovuti all’utilizzo di tecnologie peer to peer:
- Download di malware. Questo è il grande problema del file sharing: di fatto, ti sconsigliamo di scaricare materiale piratato per due motivi, perché è illegale e perché molto spesso nasconde virus e altre minacce informatiche.
- Problemi di privacy. A volte, la condivisione di risorse e file in rete porta gli utenti meno esperti a condividere inconsapevolmente dati sensibili. Bisogna stare attenti a quali cartelle utilizziamo per condividere file in reti p2p.
- Esposizione ad attacchi informatici. Per utilizzare le reti p2p dobbiamo aprire porte sul computer e creare regole apposite per il firewall e l’antivirus. Queste eccezioni possono essere sfruttate dai black hat hacker, soprattutto se combinate con vulnerabilità 0 day, in concomitanza con aggiornamenti appena rilasciati.
Alla luce di tutto ciò, se decidi di utilizzare un programma p2p, segui questi semplici consigli di sicurezza per il peer to peer:
- Scarica l’antivirus di Panda.
- Mantienilo aggiornato
- Utilizza il firewall del tuo sistema operativo o un altro a tua scelta.
- Se utilizzi programmi di file sharing, verifica la reputazione di chi ha messo in rete la risorsa.
- Evita di scaricare materiale piratato come programmi o videogiochi: non solo violi i diritti di chi ha creato quei contenuti, ma rischi di infettare il tuo computer e perdere dati o addirittura denaro (e sicuramente molto tempo).
Buona navigazione nelle reti p2p!