Scopri come funziona il mining delle criptovalute e perché non è più un affare (in Italia).
In mezzo all’incertezza del mondo delle criptovalute c’è sempre stata una sorta di isola felice, la possibilità di guadagnare con il mining, ovvero l’estrazione o produzione delle criptomonete.
Oggi, però, il mining non è più così redditizio e inizia a essere relegato a poche zone in cui ha ancora senso investire in grandi quantità di risorse informatiche ed energetiche.
Se non hai ben chiaro cosa sia il bitcoin mining o ti chiedi quale sia il guadagno possibile con il mining di criptovalute, continua a leggere: in questo post ti spieghiamo tutto il necessario sul mining e sui possibili sviluppi futuri di questa attività.
Cos’è il bitcoin mining
Il termine mining significa scavare, estrarre e viene dalla parola inglese “mine”, che significa anche miniera. Questa felice espressione spiega alla perfezione il funzionamento del mining, che consiste nella creazione di monete virtuali tramite un duro lavoro informatico che sfrutta la capacità di calcolo dei computer invece della forza fisica di un minatore.
Tutto inizia nella blockchain, il libro mastro della contabilità delle criptovalute. Qui vengono annotate tutte le transazioni di Bitcoin, Ethereum, Ripple e tutte le altre criptomonete. Per aggiungere una transazione alla blockchain è necessario crittografarla e convalidarla con una funzione di hash, che richiede una serie di calcoli lunghi e complessi.
Questi calcoli vengono eseguiti dai sistemi informatici dedicati al mining di bitcoin, su cui sono installati programmi specifici come BitMinter. Normalmente, questi sistemi sono composti da diverse CPU e GPU collegate in serie. Ogni volta che il sistema completa un’operazione o una parte di essa, la rete crea una certa frazione di Bitcoin nuovi che viene accreditata al miner, ovvero il possessore del computer o della farm dedicata al mining.
In parole povere, i miner di bitcoin lo fanno per lavoro, per guadagnarci, e non appartengono a una rete no profit o una banca centrale delle criptovalute. Di fatto, questo sistema è stato pensato proprio per fare a meno di un organismo di controllo centralizzato, sfruttando i vantaggi delle reti peer to peer.
Quanto si guadagna con il mining di criptovalute?
La risposta breve è “molto poco o nulla”, almeno in Italia, e ora vedremo perché.
Il bitcoin mining è stato progettato dai creatori delle criptovalute in modo da diventare sempre più complesso con il passare del tempo, affinché l’aumento della valuta disponibile nel mercato sia proporzionale al suo valore e alla difficoltà di reperibilità (in questo caso anche di produzione).
Calcoli più complessi richiedono computer più potenti e più energia elettrica consumata. Pensa che nel 2019 si è stimato che il consumo di elettricità del Bitcoin mining mondiale equivaleva a quello della Svizzera, e da allora non ha smesso di aumentare!
Attualmente, per produrre 1 BTC sono necessarie moltissime ore di lavoro di decine di computer potenti collegati in rete, per cui il potenziale guadagno del mining dipende principalmente da:
- Costo dell’energia elettrica
- Costo delle risorse informatiche
- Capacità di raffreddamento della farm
Per questi motivi, soprattutto per il primo e l’ultimo, il bitcoin mining si è visto sempre più relegato a paesi il cui clima o caratteristiche geopolitiche agevolano l’estrazione di criptovalute, ad esempio le zone rurali della Cina o l’Islanda. In quest’ultimo paese l’energia elettrica costa pochissimo e il clima molto freddo consente ai miner di risparmiare sul raffreddamento dei grossi impianti di mining, che lavorando a pieno ritmo 24 ore su 24 tendono a surriscaldarsi facilmente (come il tuo portatile quando carichi un videogioco con una grafica 3D molto esigente).
Analogamente, il mining di criptovalute è sempre meno redditizio in Italia, in cui l’energia elettrica è molto costosa e il clima non aiuta a risparmiare. Inoltre, parlando di costi fissi legati alle risorse informatiche e all’attività, prima di creare una farm di bitcoin bisogna considerare anche il regime fiscale del proprio paese all’interno del business plan, dato che i margini di guadagno sono sempre più esigui.
Per quanto riguarda i componenti hardware necessari, il mining di oggi si basa soprattutto sull’utilizzo di ASIC, ovvero processori specifici per le operazioni di hashing del mining. Anche così, i sistemi informatici in cui vengono installati gli ASIC sono carissimi e consumano moltissima energia.
Come fare mining di bitcoin sul telefono o sul portatile
Se dopo quanto detto ti stai ancora chiedendo se puoi iniziare a dedicarti al mining di criptovalute, la risposta è sì, basta che tu abbia un computer (portatile o fisso) o un telefono Android.
Per iniziare a fare mining bisogna solo:
- Possedere un sistema informatico con una certa capacità di calcolo
- Installare un software o un’app di cryptomining
- Configurare il software e lasciarlo lavorare
- Fare la manutenzione del computer
Di software e app ne esistono tantissimi, ma prima di lanciarti su Google Play alla ricerca di un’app tieni presente quanto abbiamo detto poco fa: il mining richiede una capacità di calcolo enorme e moltissima energia elettrica.
Un solo portatile o un telefono non sono sufficienti per guadagnare con il bitcoin mining, neanche creando un mining pool (ovvero un gruppo di miner in rete che condividono le proprie risorse e i guadagni). Inoltre, cosa ancora più importante, l’intensa attività di calcolo a cui il mining sottopone il computer può usurarlo e romperlo facilmente. I computer di casa o per uso privato non sono semplicemente adatti a sopportare il carico di lavoro richiesto dai programmi di mining.
Legalità e impatto ambientale del mining
Minare Bitcoin è legale? Dipende dalla legislazione di ciascun paese. Alcune nazioni lo hanno reso illegale o hanno posto restrizioni, sia per ragioni fiscali che per motivi ecologici. Come abbiamo detto, il mining consuma molta elettricità e richiede grandi quantità di apparecchi informatici: entrambe le cose sono un problema per il pianeta, soprattutto nel momento in cui ci troviamo a fronteggiare il riscaldamento globale.
C’è chi sostiene che in 10 anni solo il Bitcoin mining farà aumentare la temperatura terrestre di 2 °C. Solo per questo motivo, se queste cifre dovessero essere confermate da altri studi indipendenti, dovremmo evitare il mining di bitcoin e pensare a una nuova tecnologia più pulita dal punto di vista ambientale.
È vero che ci sono virus e siti che sfruttano i computer degli utenti per il mining?
Sì, come abbiamo visto nel nostro post sul cryptojacking, ci sono malware e siti web che sfruttano la potenza di calcolo del telefono o del computer degli utenti connessi per minare criptomonete. Leggi il nostro articolo per imparare a diagnosticare un caso di cryptojacking e sapere cosa fare per proteggerti.
In conclusione, il bitcoin mining non è più né semplice e redditizio per la maggior parte delle persone né positivo per il pianeta. In attesa che la community delle criptovalute inventi una tecnologia migliore e se ti appassiona il mondo delle criptomonete, scopri come creare un portafoglio bitcoin sicuro.
E ricorda, per proteggerti da criptoladri e cybercriminali, non puoi fare a meno di un buon antivirus, sia sul PC che sullo smartphone.
Buona navigazione nel mondo delle criptovalute!