L’ultimo sondaggio di Ipsos fa luce sulle opinioni e le esperienze degli italiani nel metaverso, e sono più positive di quanto sembra.
All’inizio, il metaverso prometteva di essere la grande rivoluzione di internet, insieme alla blockchain e alla decentralizzazione. Poi, il fenomeno si è sgonfiato, Facebook ha dichiarato di aver perso miliardi di dollari e ora i critici dicono che si trattava di una bolla senza futuro. E se invece il metaverso fosse qualcosa di completamente diverso?
Il nuovo sondaggio di Ipsos sulle opinioni e le esperienze degli italiani nel metaverso rivela dati interessanti e prospettive originali per il futuro. Ne parliamo in questo post, in cui vedremo le statistiche più importanti del sondaggio e alcune interpretazioni sulle possibilità di sviluppo del metaverso. Continua a leggere!
Il metaverso
La parola metaverso è stata usata per la prima volta nel romanzo di fantascienza distopica Snow crash dello scrittore Neil Stevenson, ma il suo significato odierno è più vicino all’idea cyberpunk di universo virtuale, come nel film Ready Player One, dove le persone possono condurre una vita parallela a quella del mondo fisico.
Matthew Ball, ideologo di metaversi, ha stilato un elenco delle 7 caratteristiche distintive di un metaverso:
- Esistenza infinita
- Funzionamento in tempo reale
- Nessun limite alla dimensione del pubblico
- Presenza di un’economia funzionante
- Dev’essere un tutto digitale unificato, che colleghi realtà fisiche e virtuali
- Interoperabilità di dati, oggetti e così via
- Contenuti ed esperienze generate dagli utenti
In questo momento, i metaversi che più si avvicinano a questi criteri e all’idea generale del pubblico sono The Sandbox, Decentraland e Roblox. Ognuno di questi offre esperienze di vario tipo agli utenti e lo strumento per eccellenza per entrarvi e interagire con le altre persone e gli oggetti è il visore di realtà virtuale e aumentata (AR/VR), come Oculus per il metaverso di Meta.
Attualmente e fino al 23 luglio 2023, a Roma c’è un interessante mostra che approfondisce le dinamiche culturali che si muovono attorno al Metaverso. La mostra/evento si chiama Ipotesi Metaverso e ha luogo al Palazzo Cipolla.
Il 52% degli italiani pensa che le esperienze del metaverso siano molto emozionanti, ma solo il 10% ha un visore AR/VR.
I limiti attuali del metaverso
Lo sviluppo e l’accettazione da parte del grande pubblico non stanno seguendo il ritmo previsto dalle grandi aziende che vi hanno investito milioni o addirittura miliardi di euro. Questo succede per vari motivi, un po’ per la brusca frenata del web 3.0 (criptovalute, blockchain e decentralizzazione) a causa della crisi energetica, della speculazione e altri fattori, un po’ perché i metaversi non stanno ancora offrendo quell’immersività che dovrebbe coinvolgere ed estasiare gli utenti.
Inoltre, c’è una grossa limitazione: i visori VR/AR sono cari e rappresentano una barriera d’entrata importante per il grande pubblico. A causa di questi problemi, molte persone hanno cominciato a pensare che il metaverso sia un’altra bolla destinata a scoppiare o, più precisamente, a sgonfiarsi a poco a poco.
Tuttavia, le opinioni degli italiani raccolte dall’ultimo sondaggio Ipsos contraddicono questa visione negativa e sembrano indicare che per il metaverso c’è ancora un futuro, a patto che sia più a misura d’uomo rispetto alla visione che ne avevano le grandi imprese che vi hanno investito finora.
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Il sondaggio di Ipsos
L’azienda Ipsos, in collaborazione con l’Osservatorio Metaverso, ha realizzato uno studio con l’obiettivo di far luce sulle attitudini, comportamenti e prospettive degli italiani riguardo al metaverso e alle realtà immersive.
Ecco i dati più interessanti a livello statistico:
- Il 92% dichiara di conoscere il metaverso, il 77% è in grado di descriverlo spontaneamente e più del 50% ne dà una descrizione simile a quella degli esperti.
- Il 52% degli intervistati pensa che le esperienze che si possono fare siano emozionanti.
- I più interessati e pratici nell’uso del metaverso sono i Millennial e non i giovanissimi.
- Le attività più realizzate sono: giocare online, acquistare oggetti reali, stare con gli amici, esplorare una città.
- Il 23% pensa che il metaverso sia solo una trovata di marketing per le grandi aziende e che non durerà a lungo.
- Il metaverso viene visto come un modo per migliorare le attività svolte online e non come un’alternativa al mondo fisico.
- Il 37% ritiene che il metaverso sia ancora troppo costoso.
- Solo il 10% ha un visore AR/VR.
Le persone vogliono un metaverso in cui sperimentare e divertirsi, non in cui sentirsi un target pubblicitario.
Da questi dati possiamo trarre alcune conclusioni. Innanzitutto, gli italiani sono più aperti e positivi rispetto al clima di generale sfiducia raccontato dai media. Gli italiani giovani e meno giovani hanno provato il metaverso e hanno voglia di sperimentare ancora. Se i metaversi o le aziende riusciranno ad abbattere i costi di partecipazione, l’adozione da parte degli utenti potrebbe aumentare moltissimo e superare quelle soglie critiche che tanto preoccupano le aziende.
Parlando di aziende, gli italiani che hanno risposto al sondaggio hanno centrato un problema importante: per ora, le imprese che hanno investito nel metaverso sono soprattutto marchi di moda e le esperienze offerte rientrano nelle strategie di marketing delle aziende. Il pubblico vuole un metaverso in cui sperimentare e divertirsi, non in cui sentirsi un target pubblicitario.
Andando avanti, la diffidenza nei confronti del metaverso c’è, come vedremo a breve parlando delle tipologie di persone e attitudini, e le preoccupazioni sono soprattutto relative alla privacy e all’equilibrio tra realtà fisica e virtuale.
Infine, come avevamo accennato, uno dei grossi limiti alla diffusione dei metaversi è il costo dei visori e delle esperienze virtuali. Almeno all’inizio, servono prezzi di entrata più bassi per avvicinare il grande pubblico e creare masse di utenti attivi, altrimenti non sarà possibile coinvolgere le persone e dare impulso all’espansione del metaverso.
4 modi di guardare al metaverso
Ipsos ha stilato una serie di 4 profili di persone con altrettante attitudini diverse nei confronti del metaverso e delle tecnologie immersive. Sono interessanti perché riassumono in modo efficace le caratteristiche positive e negative dello stato attuale dei metaversi e ci aiutano a capire cosa ne pensiamo nel nostro paese:
- I pionieri. Il 37% delle persone vuole essere tra i primi che utilizza e prova le tecnologie e le esperienze del metaverso. Sono entusiasti e utilizzano altri elementi del web 3.0, in particolare criptovalute e NFT.
- Distanti e impauriti. Il 30% non è interessato o non si fida del metaverso e pensa che potrebbe essere addirittura pericoloso per l’integrità psicologica e fisica delle persone.
- Immersi. Il 20% si è tuffato nel metaverso e sente di vivere esperienze vere, in cui tira fuori una versione addirittura migliore di sé.
- Funzionali. Il 13% pensa che il metaverso sia solo un altro strumento, che possa migliorare l’efficacia e l’efficienza di determinate esperienze e processi e non sente un coinvolgimento emotivo rispetto a ciò che fa o potrebbe fare nel metaverso.
Insomma, l’atteggiamento degli italiani nei confronti del metaverso è eterogeneo ma tendenzialmente positivo e di apertura, a dimostrazione del fatto che siamo in una fase ancora molto iniziale di questo fenomeno, per cui le persone hanno spesso reazioni estreme, ovvero c’è chi diffida e ha paura e, contemporaneamente, c’è chi pensa che il metaverso consenta di vivere una vita migliore e più piena.
Abbiamo visto cosa pensano gli italiani del metaverso, come hanno iniziato a utilizzarlo e cosa dovrebbe migliorare per aumentare la base utenti. Il futuro del metaverso è ancora incerto, potrebbe davvero trattarsi di una bolla destinata a sgonfiarsi, soprattutto alla luce di altre rivoluzioni più eclatanti ed esplosive come ChatGPT, ma può anche darsi che si tratti di un fenomeno lento, che stia crescendo a poco a poco e che, superate le difficoltà iniziali, si converta in quello spazio virtuale senza limiti che tutti speriamo di vedere.
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Buona navigazione e buona scoperta del metaverso all’italiana!