Le ultime ricerche mostrano che anche nello sviluppo e nella regolamentazione del metaverso le donne vengono discriminate. Scopri i dati!
La società di ricerche McKinsey ha condotto uno studio sul gender gap nel metaverso (link in inglese) e i risultati sono coerenti con il panorama generale del settore IT: le donne sono sottorappresentate e vengono pagate di meno.
Il metaverso è uno dei pilastri del web 3.0 e di quello che dovrebbe essere il nuovo internet, per cui è deludente vedere che le discriminazioni che caratterizzano le discipline STEM e il settore della tecnologia hanno contaminato anche questa dimensione.
In questo post vediamo in cosa consiste il gender gap nel metaverso e come vengono discriminate le donne nelle aziende di tecnologia e nei nuovi organismi di regolamentazione. Continua a leggere!
Negli ultimi 5 anni, le aziende dirette da uomini hanno ricevuto il 90% dei finanziamenti per startup e imprese tecnologiche del metaverso.
Le donne nel metaverso
Il metaverso è ancora un concetto fluido, di cui esistono alcune applicazioni concrete ma diverse tra loro. Una sua caratteristica importante è che non è concepito per sostituire le interazioni sociali nel mondo fisico, ma per migliorarle, ovvero per offrirne una versione differente e potenziata, come nel caso dello shopping con visori AR/VR.
Purtroppo, dal punto di vista delle discriminazioni di genere, sembra invece che il metaverso riproponga gli stessi problemi della nostra società, nonostante gli ultimi studi dimostrino che le donne sono più presenti e più competenti nel metaverso rispetto agli uomini:
- Il 41% delle donne intervistate da McKinsey utilizza il metaverso da oltre un anno, in confronto al 34% degli uomini.
- Il 35% delle donne trascorre più di 3 ore alla settimana nel metaverso (utenti avanzate) rispetto al 29% degli uomini.
- Le donne utilizzano il metaverso per scopi più eterogenei rispetto agli uomini, che lo usano principalmente per giocare, scambiare NFT e partecipare a eventi sociali.
- Le dirigenti femmine sono un 20% più propense a intraprendere iniziative legate al metaverso nella propria azienda rispetto ai dirigenti maschi.
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Questi dati raccolti dall’indagine di McKinsey, condotta da Mina Alaghband e Lareina Yee, dimostrano che le donne sono più interessate al metaverso rispetto agli uomini e lo esplorano più a fondo per realizzare attività di vario tipo, da quelle personali all’implementazione di operazioni aziendali, come riunioni o elementi della strategia di branding e pubblicità.
Discriminazione di genere nel metaverso
Nonostante il metaverso sia più popolato e utilizzato dalle donne che dagli uomini, lo studio di McKinsey ha rilevato un gender gap molto pronunciato: negli ultimi 5 anni, le aziende dirette da uomini hanno ricevuto il 90% dei finanziamenti per startup e imprese tecnologiche del metaverso.
Questo dato si spiega con il bias di genere per cui nel mondo imprenditoriale, comandato da uomini, si tende a investire meno nelle donne e a dare meno credibilità ai loro progetti. Questa differenza nei finanziamenti crea un circolo vizioso per cui il numero di iniziative lanciate da donne è inferiore e fanno più fatica ad avere successo, dato il minor apporto economico.
Inoltre – secondo dato importante sul gender gap nel metaverso – le donne sono sottorappresentate anche negli organismi che regolamentano il metaverso: meno del 10% di queste organizzazioni è diretto da una donna.
Parliamo di enti come il Metaverse Standards Forum e la Open Metaverse Alliance for Web3 (OMA3), che negli ultimi anni sono nati per rispondere alla necessità di normative e standard per il metaverso. Questo dato ricorda un’altra importante statistica sul gender gap nel mondo del lavoro: solo il 9% delle aziende appartenenti alla lista delle Fortune 500 è diretto da una donna.
Meno del 10% degli organismi di regolamentazione del metaverso è diretto da una donna.
Effetti del gender gap nel metaverso
Gli effetti negativi per le donne sono gli stessi del gender gap che si crea in altri settori:
- Sottorappresentazione. Nelle aziende e nelle iniziative legate al metaverso (così come nella cybersecurity e nelle discipline STEM in generale) ci sono meno donne che uomini, soprattutto nei posti di lavoro più importanti o più pagati.
- Divario retributivo (pay gap). Non solo le donne accedono a meno lavori specializzati nel metaverso, ma vengono anche pagate meno rispetto agli uomini.
- Avanzamenti di carriera. Le donne fanno più fatica rispetto agli uomini ad avanzare professionalmente perché hanno meno punti di riferimento, ricevono meno sostegno e subiscono gli effetti dei pregiudizi di genere durante i processi di selezione.
- Problemi a livello di cultura aziendale. Il gender gap si manifesta anche al di fuori delle aziende; in particolare, le donne fanno più fatica a trovare un buon equilibrio tra la vita personale e il lavoro, soprattutto quando decidono di avere dei figli. Inoltre, l’ambiente altamente competitivo e discriminatorio ha delle ripercussioni negative sulla salute delle donne, sia fisica sia psicologica.
Queste sono le principali conseguenze negative del gender gap sulle donne, a cui si somma una serie di effetti a cascata che coinvolge tutta la società. In particolare, la discriminazione di genere nel metaverso:
- riduce le potenzialità creative delle aziende che ci lavorano
- rallenta lo sviluppo e l’evoluzione del settore
- causa perdite economiche per le aziende che ci investono (che alla fine ricadono anche sui consumatori)
- contribuisce al consolidamento dei privilegi di classe e di genere, che non incidono solo sulla vita delle donne ma anche su altre categorie di persone, come le etnie minoritarie, le persone con disabilità o quelle a rischio di esclusione sociale.
Il metaverso è ancora agli inizi ed è importante ridurre subito il gender gap per evitare che si consolidi fin da subito come uno spazio sessista e discriminatorio. Per questo motivo, i prossimi 5 anni saranno cruciali per lo sviluppo del metaverso: tutti gli interventi che non verranno fatti subito tarderanno molti più anni a essere implementati, una volta che si sarà affermato il modello iniziale.
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Buona navigazione e buona lotta contro la discriminazione di genere!