Scopri come rimuovere le conversazioni e i dati audio dai database di Google per proteggere la tua privacy.
Google è una delle aziende tecnologiche più grandi del mondo e il suo business non si basa sulla vendita di spazio su Drive o sugli abbonamenti di Workspace, ma sui dati degli utenti. Tra questi, ci sono alcuni dati che vengono raccolti in modi meno scontati, e quindi meno controllati dalle persone, tra cui i dati audio: conversazioni, messaggi, comandi vocali, istruzioni e molto altro.
In questo post parliamo dei dati audio, di come configurare i servizi Google in modo da limitare i dati raccolti e come impedire a Google di farsi gli affari tuoi quando parli al telefono. Continua a leggere!
A Google interessa tutto, perché ogni singola informazione può essere convertita in un’opportunità di guadagno o in un perfezionamento delle applicazioni.
Dati audio e Google
Google raccoglie migliaia di indicatori, ovvero dati e informazioni sugli utenti, su cosa facciamo, chi siamo, dove, come, quando e perché facciamo qualcosa. A Google interessa tutto, perché ogni singola informazione può essere convertita in un’opportunità di guadagno o in un perfezionamento delle applicazioni.
La maggior parte delle persone ha imparato a configurare la raccolta di dati personali sul web, tramite i cookie e il consenso, e sempre più persone controllano le autorizzazioni che concedono alle applicazioni, ma ci sono dei dati che non tutti considerano: i dati audio.
I dati audio raccolti da Google si dividono in due grandi categorie:
- L’attività vocale audio, che riguarda la Ricerca, l’Assistente Google e Maps.
- I dati audio delle altre app e servizi, come YouTube.
In questo post ci concentreremo sulla prima categoria, che rappresenta il grosso delle interazioni vocali tra l’utente e lo smartphone su siti, app e servizi Google.
Impostazione generale: disattivare l’Attività vocale e audio
Se vai su myactivity.google.com, puoi gestire le tue attività su Google, consultarle, rimuovere la cronologia, impostare una cancellazione periodica e fare molte altre cose per proteggere la tua privacy. Tra queste impostazioni c’è anche Includi attività vocale e audio, nella sezione Attività web e app (vedi l’immagine di seguito).
Questa opzione è deselezionata per impostazione predefinita per proteggere la tua privacy (grazie GDPR!). Se vuoi, puoi attivarla per consentire a Google di salvare più dati audio sulle tue interazioni vocali.
Facendo clic su Ulteriori informazioni accanto all’opzione, si apre un popup con molti dettagli sui dati audio salvati da Google e su come li utilizza, che è anche l’argomento del nostro prossimo paragrafo.
Come utilizza Google le conversazioni e gli audio?
Citiamo testualmente: “Google utilizza l’audio salvato da questa impostazione per sviluppare e migliorare le proprie tecnologie di riconoscimento audio e i servizi Google che le usano, come l’Assistente Google”.
La cosa interessante da notare è che Google elabora i dati audio in molti modi, tra cui la revisione automatica e quella realizzata da persone, nonché l’elaborazione di un modello della tua voce da usare con tecnologie come Voice Match, che consente all’Assistente e ai dispositivi smart di Google di riconoscere la tua voce e interagire con te.
Fino a qui tutto bene, ma quello che Google non dice sono gli altri utilizzi che rientrano nell’ampia e vaga categoria di “sviluppo e miglioramento delle proprie tecnologie dei servizi Google”. La tecnologia pubblicitaria è un servizio di Google, quindi teoricamente Google può utilizzare le conversazioni raccolte con il consenso dell’utente per migliorare i propri strumenti pubblicitari, ad esempio per perfezionare il targeting o la segmentazione del pubblico in assenza di cookie e indicatori di terze parti.
Tuttavia, l’utilizzo principale dei dati audio prevede che Google possa salvare le tue registrazioni audio quando interagisci con la Ricerca Google, l’assistente e Maps nel tuo Account Google con l’Attività web e app.
LEGGI ANCHE: Passkey, Google annuncia la fine delle password
Trucchi per impedire a Google di ascoltare le tue conversazioni
Deselezionare la casella di controllo di Includi attività vocale e audio è la prima cosa da fare ma non è l’unica, dato che, come abbiamo visto, Google ha altri servizi e piattaforme specifiche, con altrettante impostazioni e casi di utilizzo per i dati audio.
Ecco i nostri consigli per proteggere le tue conversazioni su Google:
- Quando installi un’app Google, leggi attentamente le autorizzazioni che ti vengono richieste e decidi se dare accesso al microfono e agli speaker.
- Disattiva il comando di attivazione vocale Ok Google dell’Assistente Google: vai a Impostazioni > Assistente vocale.
- Gestisci le impostazioni dello smartphone (Android) nella sezione Ricerca, assistente e funzioni vocali, a cui puoi accedere da Impostazioni > Google > Impostazioni relative alle app Google.
- Se vuoi impedire qualsiasi accesso alle conversazioni del telefono, puoi andare a Impostazioni > Privacy > Autorizzazioni > Accesso al microfono. Se disattivi questa opzione, nessuna app o servizio potrà utilizzare il microfono. Tieni presente che questa impostazione influisce su tutto, ad esempio sulle chiamate vocali di WhatsApp e altri servizi di cui potresti avere bisogno.
- Puoi impostare un periodo di conservazione per l’attività web e app (che include le conversazioni) in modo che, ad esempio, tutti dati vengano rimossi ogni 7 giorni.
- Gestisci le autorizzazioni che hai già concesso alle app (nelle opzioni di ciascuna app o dalle impostazioni generali di Android). Ricorda che Android appartiene a Google, così come molti altri servizi e app, per cui Google potrebbe raccogliere dati audio su di te attraverso canali a cui non avevi pensato, come il tuo orologio Fitbit o l’assistente domestico.
- Disattiva l’opzione Contribuisci a migliorare Google. Questa impostazione utilizza audio, trascrizioni e immagini per migliorare le tecnologie di attivazione dell’Assistente Google.
Questi sono i nostri trucchi per ridurre al minimo i dati audio che Google salva su di te. Per concludere, sfatiamo un falso mito: le app ci ascoltano?
Google non ascolta tutto quello che dici: sarebbe costosissimo, poco efficiente e illegale.
Google, Amazon e Facebook non ci ascoltano
Qualche anno fa, un portavoce di Facebook ha rilasciato una dichiarazione su questo argomento, dicendo che ascoltare e registrare le conversazioni di milioni di persone sarebbe costosissimo, poco efficiente e difficilissimo da gestire. I sistemi di aggregazione e analisi dei dati delle aziende pubblicitarie come Meta e Google sono già molto avanzati, semplicemente non hanno bisogno di ascoltare tutto quello che diciamo.
Inoltre, e cosa ancora più importante, qualsiasi ascolto non autorizzato sarebbe una violazione grave del GDPR e altre normative che proteggono la privacy degli utenti, e comporterebbe sanzioni e restrizioni assolutamente controproducenti per le Big Tech.
La credenza che le app ci ascoltino viene da un’esperienza che tutti prima o poi abbiamo avuto sul telefono: dopo aver parlato al telefono con qualcuno, riceviamo degli annunci di prodotti che avevamo menzionato nella conversazione.
La spiegazione è in realtà molto semplice: la pubblicità mirata conosce già i nostri interessi del momento e, in più, il nostro cervello rileva in modo selettivo le pubblicità che coincidono con l’argomento della conversazione, mentre non considera quelle non pertinenti.
In questo post abbiamo visto come e perché Google salva conservazioni e dati audio, come fare per impedire ai servizi Google di registrarli e cosa succede quando pensiamo di essere ascoltati da app e assistenti domestici. Per concludere, ricorda che ormai ci sono moltissimi strumenti per gestire la tua privacy e anche per denunciare eventuali violazioni. Prova la suite di cybersicurezza di Panda per monitorare al meglio la tua attività online!
CONTINUA A LEGGERE: Sondaggio cybersecurity, italiani primi in Europa per il controllo dei figli online
Buona navigazione e buona configurazione dei dati audio su Google!