Scopriamo insieme cosa prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il digitale e la sicurezza informatica.
Italia Domani, questo è il nome del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) basato su fondi europei che dovrà portare l’Italia nel futuro. Ma al di là dell’ennesima sigla, che cos’è il PNRR e cosa cambierà per gli italiani? Questa è la domanda che si fanno molte persone, soprattutto dopo aver visto la grande quantità di fondi ricevuti dall’UE.
In questo post vediamo cosa prevede il PNRR per il digitale e la sicurezza informatica, come si integra con le altre iniziative a livello statale e, per finire, un tipico caso molto italiano di abuso nello sfruttamento dei fondi europei. Continua a leggere!
Che cos’è il PNR
PNRR sta per Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e fa parte del più ampio progetto europeo Next Generation UE per il rilancio economico degli stati membri. Il PNRR si chiama anche Italia Domani: sul sito del PNRR puoi consultare tutti i dettagli e scaricare il Piano in formato PDF.
In particolare, ecco alcuni dati interessanti sul PNRR:
- Importo totale ricevuto: 191,5 miliardi di euro.
- Le priorità del piano sono i giovani, la parità di genere e la riduzione del divario di cittadinanza.
- 6 missioni: digitalizzazione, ecologia, mobilità, istruzione, inclusione e salute.
- Riguardo alla digitalizzazione, gli obiettivi principali sono snellire la PA, dotare il paese di connessioni veloci e promuovere la digitalizzazione avanzata dell’industria e del turismo.
- In questo ambito, la cybersecurity ha ricevuto un investimento di 623 milioni di euro.
“L’Italia deve combinare immaginazione, capacità progettuale e concretezza, per consegnare alle prossime generazioni un Paese più moderno, all’interno di un’Europa più forte e solidale”
– Mario Draghi
Italia Domani è un progetto ambizioso e complesso, che punta ad attaccare le debolezze ataviche del nostro paese e affrontare le sfide che lo accomunano al resto del mondo, come l’inclusività e la digitalizzazione, sia dal punto di visto tecnologico sia da quello del gap generazionale.
Cosa cambierà per i cittadini con il PNRR per il digitale
Come abbiamo visto, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un progetto molto ampio, che abbraccia ambiti diversissimi tra loro; in questo post ci concentriamo sulla digitalizzazione e sulla cybersecurity, ovvero i temi di nostro e vostro interesse.
Grazie ai vari investimenti e alle aree di attuazione che sono state definite nel piano, il PNRR dovrebbe apportare questi benefici alla vita dei cittadini:
- Accesso alla Pubblica Amministrazione più facile, veloce e sicuro grazie alla digitalizzazione e alla migrazione nel cloud
- Riduzione dei tempi della Giustizia
- Prevenzione delle minacce informatiche su scala nazionale
- Promozione di figure professionali della cybersecurity
- Banda ultralarga a 1 Gbps per 8 milioni di famiglie
- Connessioni veloci per 9000 scuole
- Contributi alle imprese per la transizione 4.0
- Digitalizzazione del settore turistico per favorirne il rilancio
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Volendo essere ancora più concreti, le prime conseguenze che ci aspettiamo di vedere dal PNRR, nonché le più importanti, sono un’accelerazione della trasformazione digitale del settore pubblico, l’ampliazione delle infrastrutture critiche e il miglioramento della cybersecurity nazionale. Vediamole più da vicino:
Accelerazione della digitalizzazione
Il primo grande obiettivo di Italia Domani è rivoluzionare la Pubblica Amministrazione: snellire i processi grazie alla migrazione dei dati nei data center nel cloud e tramite la diffusione dell’identità digitale tra tutta la popolazione. Tutto questo significherà meno costi per lo stato, meno tempo e meno problemi per i cittadini.
Un obiettivo importante è quello dell’interoperabilità: creare un accesso unico, semplice e sicuro a tutti i dati di persone e aziende tramite la creazione di una Piattaforma Nazionale Dati.
Ampliazione delle infrastrutture
Un paese digitalizzato ha bisogno innanzitutto di cavi e computer. Per questo, la priorità assoluta del PNRR per la digitalizzazione è la creazione di data center moderni e sicuri e di un’infrastruttura cloud ospitata, gestita e sviluppata in Italia e dagli italiani.
La seconda priorità, ma altrettanto importante, è connettere le zone rurali e a rischio, le reti di comunicazione stradale, gli edifici pubblici più importanti come scuole e ospedali e, soprattutto, le persone con banda ultralarga e connessioni 5G.
Miglioramento della cybersecurity
Infine, una Pubblica Amministrazione digitale deve anche e soprattutto essere protetta, per cui gli investimenti stanziati per la sicurezza nazionale verranno utilizzati per sviluppare il monitoraggio, la prevenzione e la capacità di risposta ad attacchi hacker.
Le iniziative sono già coordinate dalla nuova Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), che ha creato una Strategia Nazionale di Cybersicurezza da attuare entro il 2026. Questa data coincide con l’arco di sviluppo delle varie sezioni del PNRR.
Effetti collaterali del PNRR
Cosa potrebbe andare storto? Nel settore pubblico, i progetti molto ampi sono difficili da coordinare e a volte la loro frammentazione può creare problemi, soprattutto a livello di gestione economica.
È ciò che è successo con la prima rata del PNRR ricevuta dall’UE e destinata a rinnovare i siti Internet dei comuni italiani. In pratica, i fondi da stanziare sono stati calcolati male (in eccesso) e i comuni stanno ricevendo somme enormi che verranno intascate dai fornitori e dai partner.
Citiamo un caso esemplare: il comune di Settimo Torinese ha inaugurato il nuovo sito a settembre 2021, che gli è costato 22.900 euro. Ovviamente, ha partecipato anche al bando per i fondi del PNRR e ha ricevuto 280.932 euro. Per tutti i dettagli, ti consigliamo questo articolo del Post sui comuni che strapagano i siti finanziati dal PNRR.
Cosa potrebbe andare storto? 191 miliardi di euro risvegliano l’interesse di molte persone e aziende, non tutte oneste.
Riepilogando, il PNRR è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, figlio del progetto europeo Next Generation UE, che nasce per rilanciare e sostenere gli stati membri dopo due anni di pandemia e le relative ripercussioni a livello economico, ma anche per affrontare una volta per tutte alcune sfide importanti a livello sociale, come la disparità di genere, l’accessibilità o il gap generazionale nella digitalizzazione.
La sezione del PNRR dedicata al digitale e alla cybersecurity comprende molti progetti diversi, che se correttamente sviluppati dovrebbero dare risultati visibili in breve tempo, migliorando la vita dei cittadini. Nel frattempo, speriamo che non si verifichino altri episodi come l’errore di calcolo nei finanziamenti ai comuni che abbiamo visto poco sopra, perché un budget di 191 miliardi di euro risveglia l’interesse di molte persone e aziende, non tutte oneste.
Mentre aspettiamo di vedere i primi sviluppi del PNRR, ti invitiamo a leggere il nostro blog per non perderti tutte le ultime notizie di cybersicurezza.
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