Il Governo sta studiando dei metodi, ma gli strumenti attuali sono poco efficaci, per cui servono nuove soluzioni e la collaborazione dei genitori.
Il Ministero della famiglia, della natalità e delle pari opportunità si è imbarcato in una dura missione: controllare l’accesso dei minori a siti e app che offrono contenuti pornografici. Molti paesi nel mondo hanno già adottato delle soluzioni, sia a livello centrale che a livello utente, ma sono tutte poco efficaci e problematiche.
La prima grande difficoltà è quella di controllare gli accessi rispettando la privacy e senza rovinare l’esperienza degli utenti di questi siti. L’altra è quella di sensibilizzare le famiglie a informarsi e utilizzare gli strumenti disponibili.
In questo post parliamo di minori e accesso alla pornografia, dei metodi utilizzati e delle prospettive per il futuro. Continua a leggere!
Nel 2019 il sito PornHub ha avuto più visite di Amazon e Facebook insieme.
I minori e la pornografia
Vari studi confermano che i minori fanno un consumo massiccio e pericoloso della pornografia, che nelle mani di una persona non adulta può avere conseguenze negative, come la normalizzazione di comportamenti violenti e discriminatori. Inoltre, secondo uno studio citato dalla ministra Roccella, il consumo di questi contenuti è correlato a un aumento degli stupri tra i minori, per cui la ministra ha proposto di controllare l’accesso per ridurre gli episodi violenti.
La pornografia, come altri contenuti considerati non appropriati in base alle legislazioni dei vari paesi, è una categoria particolarmente delicata da trattare, perché da un lato è oggetto di sanzioni morali e un forte controllo da parte dello stato, ma dall’altro è anche uno dei grandi motori economici di internet, insieme alla pubblicità. Tanto per citare un dato, nel 2019 il sito PornHub ha avuto più visite di Amazon e Facebook insieme.
La soluzione che tutti cercano, quindi, è impedire ai minori di accedere a questi contenuti, obiettivo per ora viene raggiunto soprattutto con due metodi:
- Verifica dell’età
- Programmi di parental control
Queste due grandi categorie hanno però molti limiti pratici, in parte per le implicazioni a livello di privacy e in parte a livello di capacità di utilizzo da parte delle persone, soprattutto dei genitori.
La verifica dell’età per controllare gli accessi
Da sempre, il metodo più semplice è stato quello di inserire una pagina all’inizio della navigazione (il cosiddetto disclaimer), in cui il visitatore deve confermare di avere almeno 18 anni. Ovviamente questo sistema è completamente inefficace, per cui i siti hanno cominciato ad affidarsi a servizi esterni di identità digitale, che consentono agli utenti di confermare di essere maggiorenni.
Questi servizi, ad esempio, vengono utilizzati in alcuni stati americani e nei principali paesi europei, come la Francia e la Germania, ma hanno comunque dei limiti. In particolare, il grosso problema che pongono è il rispetto della privacy degli utenti.
Se per accedere a un sito devo utilizzare un certificato digitale o una scansione biometrica, il sito o il fornitore del servizio potrà vedere chi sono e cosa faccio, e questo è un problema dal punto di vista della riservatezza ai sensi del GDPR e altre normative simili (soprattutto in Europa).
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Anche crittografando i dati e proteggendoli da accessi esterni e attacchi informatici, la visibilità dello stato sulle visite ai siti pornografici non è vista positivamente dalla maggior parte delle persone e viola una lunga serie di principi che negli ultimi anni si sta cercando faticosamente di diffondere, come la riservatezza delle informazioni su genere, sesso, orientamento sessuale e molte altre.
Da questo punto di vista, quindi, è necessario trovare un sistema di controllo dell’identità in grado di:
- Proteggere i dati personali da attacchi informatici e violazioni
- Non consentire l’accesso da parte del governo e fornitori terzi
- Dare il pieno controllo dei dati alle persone
- Non intralciare l’esperienza di utilizzo dei siti porno da parte degli adulti
Inoltre, rimane un altro problema di cui si parla poco: l’accesso alla pornografia tramite download illegale, forum, comunità chiuse e altri canali diversi dai tradizionali portali come PornHub. Questi canali non sono regolamentati e provare a controllarli è come voler mettere dei limiti e delle condizioni a internet stessa.
Il parental control è il metodo più efficace e più rispettoso della privacy, in quanto non richiede la verifica dell’età.
Il parental control
Dall’altra parte, ci sono i programmi che consentono ai genitori di controllare direttamente l’accesso dei propri figli e la loro attività online. Questi strumenti, chiamati parental control, ovvero controllo dei genitori, si sono evoluti molto negli ultimi anni e ne troviamo alcuni di base integrati nei sistemi operativi e nei browser, ma ne esistono anche versioni più complete e personalizzabili, come Panda Dome Family.
Dal nostro punto di vista, il controllo capillare a livello di ciascun dispositivo è la soluzione migliore, anche se non è priva di limitazioni:
- Molti minori dispongono di dispositivi di cui i genitori non sono a conoscenza.
- Alcuni canali di diffusione della pornografia non sono controllabili con le app di parental control.
- C’è una barriera all’entrata dovuta al fatto che pochi genitori li conoscono e hanno voglia di usarli sistematicamente.
Nonostante questi limiti, però, il parental control rimane il metodo più efficace e soprattutto più rispettoso della privacy, in quanto non è necessario verificare l’età o l’identità dei visitatori.
Consigli di sicurezza per i genitori
In qualità di sviluppatori di sistemi di sicurezza digitale, siamo convinti che l’uso di programmi specifici sia necessario per tutte le funzioni di cybersecurity, dalla protezione dei sistemi e degli account al controllo dell’attività online dei minori.
Le app di parental control possono ancora migliorare e lo faranno, di fatto stanno diventando sempre più personalizzabili e, soprattutto, più intelligenti, grazie all’applicazione del machine learning.
Tuttavia, già allo stato attuale queste app sono la soluzione più efficace a disposizione dei genitori per assicurarsi che i propri figli non siano esposti a contenuti inappropriati, tra cui la pornografia.
Detto questo, ci sono altre cose che i genitori possono fare per proteggere i propri figli e far sì che i metodi di controllo degli accessi siano più efficaci, indipendentemente da quelli che l’Italia sceglierà di applicare su scala nazionale. Ecco 5 consigli pratici per i genitori:
- Qualunque limitazione tu voglia introdurre sarà più efficace se basata sul dialogo e la comprensione. Online è facile trovare vie secondarie per aggirare i controlli, basta pensare all’uso delle VPN nei paesi con censura. Per questo, è meglio provare a integrare queste pratiche nella routine familiare, piuttosto che farle percepire fin da subito come un’imposizione dall’alto.
- Scopri come funzionano le app di parental control. Prenditi il tempo per capire bene come personalizzare i controlli e adattarli alle necessità della tua famiglia.
- La privacy dei dati è importante. Oltre a limitare l’accesso ai contenuti inappropriati, devi anche tutelare la riservatezza dei dati dei minori, in quanto categoria vulnerabile.
- Installa un buon antivirus su tutti i dispositivi usati dai tuoi figli, perché tra i virus ci sono anche molti adware, ovvero programmi dannosi che reindirizzano gli utenti su siti non desiderati, tra cui portali pornografici e siti di e-commerce disonesti.
- Informati regolarmente su internet sui nuovi strumenti disponibili per proteggere i tuoi figli online e sulle minacce più recenti, dato che il panorama della sicurezza digitale cambia continuamente.
In questo post abbiamo visto che limitare l’accesso alla pornografia da parte dei minori non è facile come sembra, e serve una combinazione di controllo a livello dei siti, tramite verifica dell’identità, e controllo dei genitori tramite app e programmi specifici.
Le sfide della digitalizzazione vengono sempre accompagnate da soluzioni e nuovi strumenti, anche se a volte non sono perfetti come vorremmo. Il nostro consiglio è di adottare un approccio pragmatico a questo tipo di fenomeni: imparare a utilizzare gli strumenti disponibili e mitigare il più possibile i rischi.
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Buona navigazione e buon controllo dell’attività online dei tuoi figli!